venerdì 31 gennaio 2020

È uscito il saggio "Cinema, vignette e baionette. La propaganda politica (1930-1945) nel cinema d'animazione"

Buonasera a tutti! :)
È uscito da pochissimo il mio nuovo saggio scientifico dal titolo "Cinema, vignette e baionette. La propaganda politica (1930-1945) nel cinema d'animazione", edito per la prestigiosa casa editrice Palermo University Press.
Si tratta di un saggio, con prefazione, introduzioni e postfazione di docenti universitari, tra cui il massmediologo Sergio Brancato, autore di importanti saggi sul cinema e fumetto e docente all'Università di Napoli, su un tema attualissimo: la propaganda politica attraverso i mass media (il cinema d'animazione in primis, e il fumetto). Il saggio tratta di un periodo molto specifico (il tempo di guerra, della prima metà del Novecento), ma ho voluto dare una impronta teorica attuale seguendo le tracce dei cultural studies e il rapporto tra spazi di potere e comunicazione.

Il libro è acquistabile dal sito della casa editrice, da cui è anche scaricabile gratuitamente in pdf!
https://www.unipapress.it/it/book/cinema-vignette-e-baionette-la-propaganda-politica-1930-1945-nel-cinema-d%E2%80%99animazione_225/

Sono molto soddisfatto di questo lavoro che «mira a studiare il percorso storico e sociologico che la propaganda di guerra ha avuto nel corso della Seconda Guerra Mondiale (1939-1945), attraverso l’uso delle immagini dei cartoons. Infatti, come si vedrà, questi due media sono stati preponderanti nell’orientare, attraverso sofismi letterari e iconici, le masse verso un tipo o l’altro di regime politico. Il lavoro è certamente originale e poco trattato nel panorama storico o sociologico, nonostante lo svilupparsi dei comics and film studies e visual studies in ambiente accademico, figli a loro volta dei media studies e dei cultural studies.»

venerdì 21 settembre 2018

Il fumetto come Arte e altri saggi

È uscito il nuovo saggio dal titolo "Il fumetto come Arte e altri saggi" edito da Edizioni Ex Libris, con prefazione della prof.ssa Anna Fici, docente di Teorie e Tecniche dei Nuove Media presso l'Università degli Studi di Palermo, postfazione del poeta Alessio Arena e un Manifesto del Fumetto Futurista e un Fumetto Futurista dal titolo "Il brutto anatroccolo. Ma che Wow!!" e un contributo di F. F. Montalbano.

domenica 4 marzo 2018

Un saggio di storia e sociologia del fumetto: Teorie e Storia del fumetto

A fine 2017 è uscito il saggio intitolato "Teorie e Storia del fumetto - Il fumetto e le sue teorie comunicative" di Massimo Bonura e Federico Provenzano, con una introduzione del poeta Alessio Arena e articoli di Armando Bisanti, docente di Letteratura Latina medievale presso l'Università degli Studi di Palermo, Alberto Becattini, esimio storico del fumetto, e di Claudio S. Gnoffo, valente artista.
Il saggio multidisciplinare, storico e sociologico, con attenzione anche al rapporto tra cinema, letteratura e fumetto, è edito da Zap Edizioni.
Abbiamo intervistato uno degli autori, Federico Provenzano, in merito.


Come è impostato il manuale? Il manuale secondo me soddisferà sia gli amanti del criterio cronologico che i cultori di quello logico, dato che dopo una rapida carrellata sul linguaggio prettamente tecnico del fumetto (nuvolette, riquadratura delle vignette) in ogni capitolo, pur diviso per temi, cerchiamo sempre di partire dai prodromi di un determinato elemento, ovvero le prime attestazioni fumettistiche dell’argomento che stiamo trattando in quel capitolo, e da lì argomentiamo procedendo cronologicamente per non creare confusione nei neofiti della materia. Un largo spazio è dedicato ai generi del fumetto, poi trattiamo anche il rapporto del Fumetto con le arti che lo hanno preceduto o accompagnato.
Cosa ha di diverso rispetto agli altri manuali? Abbiamo cercato di renderci utili il più possibile soprattutto portando all’attenzione titoli di fumetti e connessioni (tra di loro e con altre forme d’arte) non menzionati o adeguatamente trattati dalle Storie del Fumetto che ci hanno preceduto. Guardando indietro fino agli anni ’60, le Storie del Fumetto scritte in Italia sono veramente poche.
Che metodo storico hai utilizzato (fonti: albi, altri trattati)? Abbiamo tracciato la nostra Storia del Fumetto sui… testi, se vogliamo definirli così. Cioè abbiamo raccolto, per scorrerli tra le nostre mani, i primi fumetti e le prime strisce in modo da organizzare passo dopo passo una Storia del Fumetto tutta personale. Consultare gli archivi dei quotidiani – sia americani che italiani – ci è stato poi molto utile per attingere informazioni inedite o neglette. Per il saggio sui fumetti e le riviste francesi di un periodo “caldo” quale quello a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 (che ci ha regalato tante ma tante nuove produzioni) abbiamo usato come fonte – per destreggiarci meglio riguardo autori, date ed editori – di qualche trattato francese di Storia del Fumetto.
Quanto tempo hai lavorato a questo manuale? Partendo dalla base scritta da noi di un seminario svoltosi nel 2016, sistemazione e ampliamento (notevole) del materiale già esistente ci ha tenuti impegnati per 1 anno, escludendo la ricerca delle fonti iconografiche!
Fumetto & cinema sono chiamati biunivoci. Ci sono altri rapporti con le altre arti? Certo. A tal proposito vorrei menzionare una situazione molto particolare in cui “stallò” il fumetto per decenni, a partire dalle origini. Credo non sia necessario approfondire il concetto di pulp magazines: in breve, erano le riviste che dalla fine dell’’800 diffondevano a un costo irrisorio una vasta letteratura di brevi racconti gialli e thriller. Per tanto tempo il fumetto in strisce americano ha ignorato questa produzione letteraria che continuava nel frattempo a mietere consensi (non ai piani alti dell’élite culturale, però). Ci si rese conto solo sul finire degli anni ’20 di quanto fosse possibile uno scarto interno alla grammatica del fumetto per come era stata un po’ rigidamente gestita fino a quel momento. I lettori adulti, da sempre fruitori di questo “nuovo” metodo affabulatorio anche se magari non davano a vederlo, potevano essere eletti a manifesto target di riferimento di storie non più solo “comiche” che, scandite giornalmente in strisce, iniziavano a coprire non meno di un mese. E quindi anche i fumetti diventano avventurosi e pulp. Ecco un altro esempio di alimentazione reciproca cui il fumetto non è mai stato estraneo, a ben guardare sarebbe stato impossibile che ciò non fosse avvenuto.
Pensi che questo manuale possa apportare qualcosa di nuovo nella ricerca storiografica del fumetto? Partendo dalla sua componente storica (proto-Fumetto, genesi del Fumetto, serie e importanti autori delle origini) sicuramente sì, si potranno fare ulteriori passi avanti rispetto a quanto fatto finora. Non a caso il mio curriculum bibliografico include riproposizioni di produzioni a fumetti dimenticate o mai tradotte in Italia. La ricerca è costante, e chi la compie per pura passione della riscoperta è incoraggiato dal riscontro massimamente positivo che queste operazioni hanno presso il pubblico dei puntigliosi aficionados della Nona Arte ma anche presso i semplici curiosi. Anche la nostra agile descrizione del rapporto del Fumetto con le altre arti vuole contribuire a che il discorso sul Fumetto si mantenga sempre vivo e in costante rinnovamento.
Cosa pensi del fumetto come mezzo di comunicazione dal punto di vista della fruizione verso un pubblico e quindi una società? Le battaglie per la legittimazione del Fumetto in quanto arte si sono già combattute in passato. Oggi semmai potrebbe presentarsi il problema opposto: insegnarlo accademicamente in una maniera non adeguata rischierebbe di ingabbiarne la portata dei contenuti e delle potenzialità. Non è male considerare dapprima il Fumetto come un serbatoio pulsante dei rivolgimenti storico-culturali del secolo appena trascorso, poiché la sua origine è “bassa” e – come dice Brancato – “metropolitana”. È un humus su cui bisognerebbe sempre battere nel tracciare la sua Storia, per riscoprire una parte di noi stessi. Come nel cinema, infatti, il Fumetto è un medium che ha permesso non soltanto di far esprimere i nostri pensieri e parole, ma anche i nostri corpi. È un inalienabile archivio di cosa siamo stati nel secolo trascorso e prosegue a formulare le sue interazioni in modo fisico e prepotente. Sui connotati e sui suoi spunti sociologici, Sergio Brancato si è espresso con dovizia di argomentazioni e anzi la pubblicazione di un suo libro (eloquente: Sociologia del fumetto) è di imminente pubblicazione.
Hai altri progetti in corso? Credo che principalmente proseguirò nel recupero di produzioni a fumetti “difficili” a causa della loro antichità, e alla loro traduzione per chiunque volesse proporle ai lettori italiani. Riguardo a ciò, vi insinuo una piccola pulce nell’orecchio: c’è un certo fumetto di fantascienza molto antico che potrebbe far gola a molti appassionati, è mia attuale intenzione provare a lavorare su questo.



domenica 19 novembre 2017

Recensione "Le avventure del Principe Achmed" e il suo rapporto col fumetto

Le avventure del Principe Achmed (1926) di Lotte Reininger.

Il primo lungometraggio animato è considerato il perduto El Apóstol dell'italo-argentino Quirino Cristiani (1896-1984), ma tra quelli rimasti il primato risulta essere de Le avventure del principe Achmed (1926) della animatrice tedesca Lotte Reininger (1899-1981), mentre è a tecnica mista e quindi non interamente animato l'italiano La guerra e il sogno di Momi (1917) del francese Segundo de Chomon. Il film, una fiaba, è molto particolare per l'utilizzo di contorni figurativi chiamati silhouette (già utilizzato in ambito pre-cinema). In questo modo viene dato al film, attraverso un uso sapiente e particolare del colore, uno sfondo di sogno (nota scientifica). Utilizzare in tal ambito una tecnica così particolare ritagliando questi contorni permette di accostarla a una narrazione disegnata per immagini, rendendo questo metodo simile allo storytelling del fumetto.
Inoltre si tratta del primo film animato in assoluto (comprendendo anche i cortometraggi) in cui una donna ebbe un enorme successo in un campo quasi gestito interamente da uomini (i più importanti corti di quegli anni sono di Winsor McCay).
La fonte delle tecniche particolari utilizzate per questo film sono spiegate dalla stessa autrice ad esempio in L. Reininger, Shadow Puppets, Shadow Theatres and Shadow Films, Plays Inc, Boston, 1975.
Insomma una chicca da non perdere in cui lo spettatore sembra ritrovarsi in una onirica fiaba.
Voto: ****
Da: Covo Cinematografico

giovedì 16 marzo 2017

Farfumetti mostra a Palermo

Ciao a tutti coloro che seguono il  blog! Voglio informarvi che dal 31 Marzo al 14 Maggio a Palermo, presso il Real Albergo dei Poveri, ci sarà la mostra ''Farfumetti Storie, artisti, collezioni'' organizzata con la Fondazione Orestiadi di Gibellina, col Polo Museale Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo e Grafimated, Scuola del Fumetto di Palermo e ideata da me. Io sono anche il curatore della sezione storica.
''La Fondazione Orestiadi di Gibellina in collaborazione con il Polo Museale Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo e Grafimated, Scuola del Fumetto a Palermo, presenterà la mostra “Farfumetti. Storie, artisti, collezioni''.
La mostra si apre con la sezione storica con alcuni pezzi da collezione ( il Topolino n.1 del 1949, gli Albi del falco n.1 del 1954 e L’Uomo Ragno n.1 del 1970) e una sezione contemporanea con i lavori di fumettisti ex allievi e docenti della Scuola del Fumetto che hanno collaborato con Rai, Marvel, Panini, DC Comics e Bonelli e tanti ancora.'' (dal sito della Fondazione Orestiadi)
Vi invito tutti a partecipare,l'inaugurazione sarà giorno 31 Marzo alle ore 18.00.
"La mostra con la sezione storica sul fumetto è nata per far conoscere alcuni pezzi che hanno acquisito fama e determinato Storia. Perché proprio attraverso la Storia del Fumetto è ancora possibile raccontare storie"(Massimo Bonura).
La mostra presenta tavole originali di autori importanti della Scuola del Fumetto di Palermo e una serie di pezzi rari trovati con l'ausilio di collezionisti. L' ingresso è gratuito.

lunedì 21 novembre 2016

Fumetto e cinema: questioni sociologiche e filosofiche

Buongiorno a tutti,
volevo rendervi noto e spero che qualcuno di voi possa partecipare, di aver organizzato insieme alla Fondazione Buttitta il seminario ''Fumetto e cinema: questioni sociologiche e filosofiche'', che si terrà giorno 2 Dicembre dalle 14.00 alle 19.00 presso l'Università degli Studi di Palermo.
Tra i relatori a parte me, ci saranno diversi professori universitari e Alessio Arena, poeta già noto per essere vincitore del ''Premo internazionale di Poesia Salvatore Quasimodo''.

Grazie,
Massimo

domenica 23 ottobre 2016

Giovanni Bissietta tra figurine e fumetti

Qua un mio articolo apparso sulla prestigiosa rivista ''Fumetto'' n.94 dell'Anafi. Il tema dell'articolo riguarda un importante disegnatore (e pittore) poco conosciuto: Giovanni Bissietta.
Giovanni Bissietta tra figurine e fumetti
Figurina tratta da Figurine anteguerra B.

venerdì 26 febbraio 2016

Seminario di storia del fumetto

Buonasera, presso l'Università degli Studi di Palermo è stato organizzato un seminario, fino a 3 CFU per alcuni corsi di studi, di ''Arte grafica e letteratura: storia e tecniche del fumetto'' organizzato dall'associazione studentesca Vivere Ateneo e da Vivere Lettere e Vivere Scienze della Formazione e dagli esperti Massimo Bonura e Federico Provenzano. Gli argomenti del seminario ci rendono molto orgogliosi di questo nostro lavoro e crediamo che sia un tassello molto importante per chiarire a livello culturale la storia del fumetto. Credo che si tratti una cosa imperdibile per studiosi e appassionati. I giorni del seminario saranno l'1, il 3 e il 7 Marzo (questa ultima data potrà subire delle variazioni). Alla fine delle tre giornate potremmo dare un attestato di partecipazione ( che non avrà alcun valore ). Di autori in qualche modo legati a Disney si parlerà tra gli altri di Antonio Rubino, Federico Pedrocchi, Floyd Gottfredson, Carl Barks, Guido Martina e Romano Scarpa, nonché di Disney stesso, ma anche di Yambo, Will Eisner e tanti altri grazie alla partecipazione di docenti universitari e ospiti esterni . Grazie per l'attenzione.
Qui la locandina dell'evento in grande http://www.viverelettere.it/wp-content/uploads/2016/02/Ufficiale-2.jpg .

martedì 26 maggio 2015

Intervista sul volume Donald Duck - le strisce inedite (1951-1952)

Da pochissimo è uscito il libro su Al Taliaferro dal nome ''Donald Duck - le strisce inedite (1951-1952)'', edito dall'Anafi, a cura di Alberto Becattini, Paolo Gallinari, Federico Provenzano, Luciano Tamagnini. Ho intervistato Federico Provenzano, già insieme a me e a L. Tamagnini curatore del volume precedente su William Ward.
Al Taliaferro, grandissimo autore Disney, non ha bisogno di alcuna presentazione.


M. Come è nato il libro su Taliaferro?

F. Due fattori hanno fatto nascere l’idea di questo libro: il primo, un timido suggerimento – dopo l’uscita del volume Paperino – Le inedite follie inglesi – giunto alle orecchie del qui presente, sulla possibilità di re-intraprendere dopo lunghi anni una ristampa italiana della produzione di Al Taliaferro; e il secondo – determinante – lo stesso volume su William Ward. La nostra discussione iniziale sulla riproposizione delle classiche strisce di Paperino partiva infatti da presupposti troppo approssimativi. La produzione sindacata taliaferriana, anche solo quella inedita nel nostro Paese, è abbondante, e nel dibattito le due domande più importanti rimanevano senza risposta: cosa riproporre e perché? A questo ha quindi risposto il volume su Ward di 2 anni fa: se uno dei personaggi più importanti di quel libro era la più antica “dolce metà” di Paperino, la messicana Donna, la soluzione più indicata è stata senz’altro quella di riproporre la “seconda vita” di quel personaggio, che nel 1951 fece capolino nella produzione in strisce quotidiane di Bob Karp e Al Taliaferro. Guarda caso, la produzione di Taliaferro iniziava ad essere sistematicamente inedita in Italia proprio a partire da quell’anno: una soluzione doppiamente ghiotta per il pubblico, quindi.

M. Credi sia l'ideale prosecuzione ad un progetto iniziato già con il libro di William Ward?
F. Sì, ed è una cosa che ho pensato sin dall’inizio, tanto che la mia introduzione inizia appunto riallacciandosi al precedente lavoro sul fumettista inglese, e per la presenza di Donna e perché in questo modo si stava proseguendo l’opera di “svelamento” di tappe essenziali della carriera di Paperino troppo a lungo rimaste nascoste agli occhi di un pubblico più vasto.

M. Quali sono le differenze principali tra il libro su Ward e Taliaferro?

F. L’impostazione è, direi, la stessa. Solo che, essendo il materiale preso in esame molto di più, l’apparato informativo è di conseguenza molto più ricco. Grazie allo storico Alberto Becattini, infatti, in questo libro non si parla solo di Al Taliaferro (come nel precedente si parlava solo di Ward), ma è stato necessario approfondire anche l’intera striscia di Paperino con notazioni storiche e filologiche, e l’operato di altri autori/artisti all’opera col papero: il fondamentale Bob Karp (ideatore delle gags) e poi Dick Moores e Tom McKimson, presenti entrambi all’interno del volume il primo con una serie di strisce autoconclusive e il secondo con una storia completa. Non essendo artisti semisconosciuti come Ward, il materiale prodotto da tutti questi artisti di cui si è discusso è stato più facile da rintracciare e quindi includere nel lavoro finito, che è risultato particolarmente ricco e traboccante. È forse questa la differenza che balza maggiormente all’occhio confrontando il presente tomo con quello sul creatore di Mac il marinaio.

M. E tra i due autori?

F. Se il serial di Ward rappresentava il primo tentativo (autorizzato ma pur sempre autonomo rispetto al contesto di partenza) di rendere “avventuroso” il personaggio Donald Duck, quello di Taliaferro è il primo Paperino, autentico e genuino perché direttamente “figlio” di quello delineato da Walt Disney e collaboratori per l’Animazione. Non c’è la Grande Avventura come in Ward o in Barks, ma nelle 4 vignette che compongono le strisce o nelle 12 delle tavole domenicali c’è un approccio affettuoso e maturo al personaggio, e l’umorismo è di alto livello, solo sporadicamente banale o poco ispirato. La produzione di Taliaferro merita di essere preservata, diffusa e continuamente riscoperta non solo nel ristretto ambito disneyano, ma anche come tipo esemplare di striscia umoristica.

M. Cosa ha di particolare questo libro?


F. Be’, innanzitutto è forse il primo vero studio monografico su Al Taliaferro, ma per quanto si possa pensare il contrario, né io né gli altri sembra avessimo pensato a questo aspetto durante la sua lavorazione. È sicuramente una constatazione a posteriori. Il libro in sé presenta, oltre al corpus integrale delle strisce quotidiane di Donald Duck del 1951 e 1952 (che vede all’opera Taliaferro ma anche Dick Moores), delle rarità di Taliaferro (come un suo disegno di Donald nell’atto di presentare la strip a lui intitolata e risalente al 1938; strisce e tavole mai viste perché censurate; una storia completa del suo personaggio non disneyano Pop Korn), dello stesso Moores e dei bozzetti scartati di Bob Karp (messi a disposizione per la pubblicazione da Alberto Becattini), ovvero sketches a matita che poi non hanno visto la fase del disegno vero e proprio. Il materiale è davvero tanto e aggiungo soltanto che è presente anche una storia completa di Tom McKimson del 1947, Donald Duck in Radio Trouble, finora inedita in Italia. Una cosa importante da aggiungere è comunque che oltre a Donna, nelle strisce del 1951 vi è anche uno dei tanti soggiorni di Nonna Papera presso i nipoti, e soprattutto l’esordio di Paperon De’ Paperoni nella striscia di Al, con un pugno di divertenti strips atte a presentare questo multimiliardario presso un pubblico che virtualmente all’epoca non lo conosceva: i lettori adulti dei quotidiani. Per tutti questi motivi – la presenza di Zio Paperone, le rarità da cui attingere a piene mani – spero che la soluzione adottata faccia risultare il volume triplamente ghiotto per i lettori.


Dunque, volume ghiottissimo.

lunedì 5 gennaio 2015

Alla ricerca delle ''varianti'' (perdute e non) delle edizioni Disney Nerbini, di Claudio Gioda

Buonasera, vi presento un articolo molto ben fatto dell'amico e collezionista Claudio Gioda.
http://www.collezionismofumetti.com/_download/_articoli/VARIANTI_NERBINI.pdf


martedì 5 agosto 2014

Commento a '' Paperino e la guerra sonora''


 Il suo titolo originale è ''Donald Duck The skiing Bandit''. In Italia invece è  ''conosciuta '' con il titolo ''Paperino e la febbre sonora''.
I disegni sono di Dick Moores, i testi invece sono ad opera di uno sconosciuto, lo stile mi sembra quello di Don Christensen...


Personaggi : Paperino e i suoi tre nipotini ,uno strano bandito 
Ristampe e prime edizioni : In Italia uscì per la prima volta nel 1954 su Topolino libretto n.87 e ristampata solamente negli Albi della Rosa n. 259... Uscì per la prima volta in America su DD 33 e ristampata ,nello stesso paese, nel 1974 su WD Comics Digest 45 .... 
Pagine :12 con un layout di 4 righe per pagina
Per chi vuole conoscerla, ecco la trama: 
Voto : 7 e mezzo




Nevica ... e i tre paperini ricordano allo zio che appena sarebbe caduta la neve ,lui li doveva portare a sciare ... Paperino finge di non ricordare ma i tre paperotti,che sembrano ragazzini di elementari,gli fanno vedere un foglio con la promessa scritta. Paperino allora,non avendo scampo,inizia ad accompagnare. E succedono piccole disavventure: infatti all' inizio il motore non parte ,poi si ha una valanga oppure mancano le catene per proseguire lungo la strada ghiacciata...Ma tutti ,per fortuna di Qui,Quo e Qua,i problemi vengono risolti ... Finchè Paperino durante una curva cade in un dirupo con i suoi tre piccoli passeggeri e la macchina ...Momenti di tensione ...Sono tutti e tre salvi la macchina è caduta  sul tetto di un hotel,distruggendolo...Il proprietario cerca di far pagare 100 dollari a Paperino , infatti teneva prigionieri come ''acconto'' i tre,ma lo zio essendo al verde...decide di pagare con del lavoro.I quattro dovranno sorvegliare un orologio a pendolo antichissimo e di gran valore...Infatti negli ultimi tempi si aggirava uno strano bandito,sciatore (da qui il nome del titolo americano), che li rubava tutti ...Appena rubato i paperi si gettano all' inseguimento. Finchè entrano in un passagio ''segreto''nascosto in un tronco d' albero.Scovano il bandito e Paperino inizia a gridare questa frase <<Mani in alto,ladro d'orioli!>> Come potete notare il linguaggio è molto antiquato. Il bandito li intrappola tutti e quattro in una gabbia (da qui la famosa copertina degli Albi della Rosa,ad opera di Ambrogio Vergani). I quattro si liberano  e scoprono che il bandito rubava gli orologi perchè voleva creare, con il suono di essi,una fortissima valanga.Adorava il rumore delle valanghe. I paperi prendono l' orologio e portano il bandito in '' un rombo permanente''. Una fantastica cascata.Il rumore di essa entusiasma il bandito. Le ultime vignette raccontano che anche i paperi ,''ammattiscono'', si affascinano al rombo della cascata.Rimanendo un pò lì a guardare...

sabato 25 maggio 2013

L' opera di William Ward in Italia !

Buongiorno a tutti!
Con piacere vi confermo che io e Federico Provenzano , abbiamo portato a termine un progetto, che auspicavamo di poter un giorno realizzare, ma a tal proposito nutrivamo poche speranze, invece da quando siamo entrati in contatto con l'associazione Anafi (Associazione Nazionale Amici del Fumetto) ci è sembrato di esserci scoraggiati per nulla, data l’accoglienza immediatamente favorevole che ha avuto il nostro proponimento. Naturalmente stiamo parlando del libro sull’autore William Ward. La nostra idea era appunto quella di portare in Italia lo stile elaborato di questo disegnatore inglese che, prima di Federico Pedrocchi, disegnò e probabilmente sceneggiò la prima storia lunga a fumetti con Paperino protagonista. Si tratta di storie che sorprendono il cui risultato, in termini di sceneggiatura nel panorama disneyano degli anni Trenta, ci ha sorpresi favorevolmente, e ci auguriamo accada la stessa cosa agli appassionati che vorranno approfondire questo capitolo importante del fumetto Disney. Circa due anni fa è nata in noi l'idea di raccogliere in un volume l’opera di questo autore, così ci siamo messi in moto finché sul principio dell’anno passato abbiamo contattato l'Anafi che con cortesia e professionalità ci ha seguiti passo dopo passo,t consentendoci di traslare il tutto in concrete pagine a fumetti. Il volume è andato ufficialmente in stampa pochi giorni fa. Un particolarissimo ringraziamento va a Paolo Gallinari – presidente dell’Anafi– e a Luciano Tamagnini, curatore del libro insieme a noi. La realizzazione di un libro del genere può apparire piuttosto facile ma in verità c'è costata molto sudore, e le difficoltà sono state tali che siamo stati tentati di mollare parecchie volte. Anche alla luce delle complicazioni con cui abbiamo avuto a che fare, ci riteniamo soddisfatti del lavoro finito. Abbiamo continuato imperterriti sia per la nostra soddisfazione personale (personalmente, aver la facoltà di leggere in italiano le storie di questo autore come leggere un volume dei Maestri Disney), sia soprattutto per voi, ovvero tutti gli interessati propensi ad assaporare questi viaggi di Paperino su Venere, nel West, sulla Luna, a Baghdad e in diversi altri posti. Occhio al partner di Paperino in queste avventure, e a comprimari e antagonisti gottfredsoniani riportati sulla scena dall’autore inglese. Riteniamo la traduzione delle storie di Ward in Italia un’operazione di cultura e di qualità. Le storie disegnate sono in totale 12. A noi piace definirla un'edizione critica, invero gli articoli che abbiamo approntato a corredo delle storie sono molti e approfonditi, e alcuni di questi sono opera di Alberto Becattini, che ha collaborato attivamente e della cui consulenza abbiamo usufruito anche per quanto riguarda le traduzioni. Nell’occasione di questo nostro post, ringraziamo quanti nel forum Papersera hanno collaborato con noi per i motivi più svariati, dalle traduzioni ai contributi iconografici, senza i quali non saremmo riusciti a consegnare tutto il materiale nei tempi prestabiliti. Per le traduzioni un sonoro grazie prima di tutto a Paolo, che ci offre anche questo spazio e poi a: Armando Botto (bottagna), Rossana Monaco (Gingerin Rogers), Gianni Santarelli (piccolobush), Maria Teresa Satta (feidhelm), Inoltre ringraziamo Emmanuele Baccinelli (Bacci) che ha realizzato apposta per il libro uno splendido (avrete modo di constatarlo) omaggio western con i due protagonisti della saga, Paperino e il marinaio Mac. Tutti i ringraziamenti potranno essere visionati direttamente sul libro ma oltre agli appena menzionati ci preme in particolare ringraziare Alberto Becattini, Volker Coors e David Gerstein, più i già citati Luciano Tamagnini e Paolo Gallinari. Specifichiamo che questo volume – che sarà presentato ufficialmente alla Fiera di Reggio Emilia del 1° Giugno – sarà per il momento acquistabile solamente dai soci dell’Anafi e da chiunque vorrà ad essa associarsi. Associarsi costa EUR 75,00 in cui sono compresi ben 2 volumi annuali (il volume che quest’anno accompagna il libro di Ward è L’Asso di Picche dall’Argentina, che ristampa storie di Hugo Pratt inedite in Italia). Il volume su Ward – come tutti i volumi Anafi, sarà acquistabile dai non-soci a partire da un anno dall’uscita.


Chiudiamo questo post con la magnifica copertina che Gottardo (oltre a complimentarci con lui, lo ringraziamo del lavoro che ha fatto per il nostro libro) ha approntato per il volume Paperino - Le inedite follie inglesi.


Massimo Bonura e Federico Provenzano


giovedì 5 aprile 2012

Rodolfo Cimino - Piatti e ricette ciminiane

Le fantasiose - ma è più appropriato dire: le fantasiosamente... semplici - ricette culinarie descritte da Rodolfo Cimino nelle sue storie, ruotanti principalmente intorno al pane:


FAGIOLATA DEL PIONIERE/FAGIOLI DEL PIONIERE         (Zio Paperone e i fagioloni di Vulcania, 1988):
Coi fagioli del pioniere si prepara una speciale fagiolata; i legumi devono però essere freschi, e i fagioli del pioniere durano, freschi, ben 2 mesi. Ricetta che Nonna Papera fornisce ai nipoti. Quando nessuno li acquistava, gli antichi usavano mangiarli tutti all'interno della famiglia.




FAGIOLONI DI VULCANIA (Zio Paperone e i fagioloni di Vulcania,1988)               Fagioli giganti (del peso di circa 1 quintale) che crescono solo nella terra appunto chiamata Vulcania. Crescono spontaneamente sul magma tiepido, a ovest del villaggio degli autoctoni. L'insieme delle piante forma la foresta fagioliera o fagiolaria. I fagioloni vengono dai nativi cotti sul magma. Zio Paperone tenta inutilmente di lanciare i fagioloni a Paperopoli nei formati panino esterno e panino domestico.



LEGUMI ALLA VAGABONDA (Zio Paperone e la doppia tenzone, 1965)
Piatto preparato per sé da Paperone cercatore d'oro alla fine dell''800; gli fu indispensabile per aver salva la vita dopo essere caduto prigioniero di alcuni guerrieri Pellerossa appartenenti alla tribù degli "Stomachi di Ferro". Per commerorare l'impresa, ogni anno viene indetta a Paperopoli una gara gastronomica tra cercatori d'oro; nella storia, Brigitta, vince la gara cucinando i suoi celebri fagioloni al cactus selvaggio condendoli con paprica dell'ellesponto.


                        
PAGNOTTA CALDA CON BURRO E ALICI (Paperino, Gastone e il rubinetto latitante della fonte sapiente, 2009):
Buoni pasto fungenti da incentivo all'ingresso, nella professione di idraulici, di disoccupati e perdigiorno di Paperopoli. Attirano Paperino e Gastone.





PAGNOTTA DEL PASTORE (Zio Paperone e le sue storie quasi vere - I predoni del deserto e la carovana trigobbuta, 1993):
 Pane casereccio, abbondante cipolla rossa, un pizzico di sale, un filo d'olio d'oliva e una goccia d'aceto.

                                          (cortesia di Vito Stabile)

PANINO DEL TROGLODITA (Paperino & Paperoga e il ferro... d'argento, 1998)
Una fetta di pane, strofinata con aglio, tra due rondelloni di cipolla rossa, unti d'olio d'oliva.


PAGNOTTA MILITARE ---> vedi Rancio della sentinella.


RANCIO DELLA SENTINELLA (Zio Paperone e le palpebre dorate, 2009)
Consiste in pagnotta militare con salsicce alla brace... punzecchiate ma non bucate.
Nella stessa storia Zio Paperone ordina a Battista il rancio del riposante, ma non viene spiegato in cosa consiste.






                                                           (pagina in continua formazione)

domenica 1 aprile 2012

Paperone Story

Quando ancora la Saga di Don Rosa non c'era, per dedicare un albo a Paperone i responsabili non vedevano niente di meglio che pubblicare una rassegna ciminiana per presentare il meglio del personaggio. Tant'è che l'albo risulta appunto essere interamente ciminiano (vengono pubblicate lunghe e profonde storie della fine degli anni '60), tranne che per 2 sole storie. Mi sono liberato della maggior parte dei Classici Disney per fare spazio in casa mia a nuovi e più desiderati arrivi fumettistici, ma da questo Classico non ho voluto separarmi, nonostante non ci sia nessuno dei famosi Prologhi.
Questo volumetto di quasi 30 anni fa è un acquisto da fare!
http://coa.inducks.org/issue.php?c=it/CD%20%20%2078

 (il Paperone della copertina è opera di Marco Rota)






SM